Gettito delle imposte ambientali per categoria:
Nel 2024 la serie del gettito delle imposte ambientali è stata rivista in seguito alla introduzione di innovazioni e miglioramenti di metodi e fonti; i dati incorporano inoltre i risultati della revisione generale dei conti nazionali di settembre 2024, concordata in sede europea a dieci anni dal passaggio al SEC 2010. Ad oggi le serie sono state ricostruite fino al 2008. Le serie precedentemente diffuse sono disponibili nelle sezioni "Conti nazionali - versione 2014" e "Conti nazionali - versione 2019" di questo stesso sito.
Le imposte ambientali, in quanto appartenenti all’insieme più generale delle imposte, costituiscono prelievi obbligatori non commisurati ai benefici che il singolo riceve dall’azione delle amministrazioni pubbliche. Un’imposta è ambientale se la sua base impositiva è ‘costituita da una grandezza fisica (eventualmente sostituita da una proxy) che ha un impatto negativo provato e specifico sull’ambiente’. Tale approccio, mutuato dalle linee guida internazionali per la compilazione di statistiche sulle imposte ambientali, assegna un ruolo fondamentale alla base impositiva per stabilire l’inclusione o meno di una imposta nell’insieme delle imposte ambientali, mentre non risulta determinante l’obiettivo dell’imposta per come risulta espresso dal legislatore. Le imposte ambientali pertanto comprendono sia le imposte introdotte con esplicite finalità di tipo ambientale sia le imposte in cui una tale finalità non si ravvisa nella formulazione normativa. Le elaborazioni effettuate nel contesto della contabilità nazionale per la costruzione dei ‘Conti ed aggregati economici delle Amministrazioni pubbliche’, costituiscono la principale fonte dei dati sul gettito delle imposte ambientali. Il gettito della singola imposta ambientale in alcuni casi è individuabile singolarmente nei conti delle AAPP diffusi, in altri è parte di aggregati più ampi.
Le linee guida internazionali prevedono la classificazione delle imposte ambientali in quattro tipologie: energia, trasporti, inquinamento, risorse.
Le imposte sull’energia includono tutte le imposte sui prodotti energetici utilizzati sia per finalità di trasporto (si tratta soprattutto di benzina e gasolio) sia per usi stazionari (si tratta soprattutto di oli combustibili, gas naturale, carbone ed elettricità). Sono comprese inoltre le imposte sulla anidride carbonica (CO2) in quanto spesso introdotte in sostituzione di imposte sull’energia.
Tra le imposte sui trasporti rientrano principalmente le imposte legate alla proprietà e all’utilizzo di veicoli. Sono comprese inoltre le imposte relative ad altri mezzi di trasporto (ad esempio aerei) e a servizi di trasporto purché coerenti con la definizione generale di imposte ambientali.
Le imposte sull'inquinamento includono le imposte sulle emissioni atmosferiche o sui reflui, sulla gestione dei rifiuti e sul rumore; fa eccezione la imposta sulla CO2 che rientra, come precedentemente specificato, nel gruppo delle imposte sull’energia.
La categoria risorse include gli strumenti che gravano sul prelievo di risorse naturali ad eccezione della estrazione di petrolio e di gas. Per questa categoria, non si riscontrano in Italia imposte ambientali.
Dati per unità che corrisponde l'imposta:Il gettito delle imposte ambientali può essere corrisposto dalle attività residenti che producono beni e servizi, dalle famiglie residenti oppure da non residenti. La categoria 'non allocato' si riferisce ai casi in cui per una parte del gettito non è stato possibile identificare l'unità che lo corrisponde.
Gettito corrisposto dalle attività economiche: Per le attività residenti che producono beni e servizi i dati del gettito sono disaggregati in base alla classificazione gerarchica delle attività economiche, NACE Rev.2
Gettito delle imposte ambientali per settore ambientale CEPA: Le imposte ambientali vengono classificate in base alla CEPA (Classification of Environmental Protection Activities and expenditures): 1. protezione dell’aria e del clima; 2. gestione delle acque reflue; 3. gestione dei rifiuti; 4. protezione del suolo e delle acque del sottosuolo; 5. abbattimento del rumore e delle vibrazioni; 6. protezione della biodiversità e del paesaggio; 7. protezione dalle radiazioni; 8. ricerca e sviluppo per la protezione dell’ambiente; 9. altre attività di protezione dell’ambiente.
Gettito delle imposte ambientali per destinazione: In base alla destinazione del gettito vengono distinte due tipologie di imposte:
• imposte specifiche, ossia “imposte di scopo” il cui gettito è destinato a finanziare spese per la protezione ambientale;
• altre imposte ambientali, ossia imposte il cui gettito NON è utilizzato per finanziare le spese per la protezione ambientale.
A seguito degli arrotondamenti, talvolta la somma dei dati visualizzati non è esattamente uguale al totale.
Gettito delle imposte ambientali per categoria:
Nel 2024 la serie del gettito delle imposte ambientali è stata rivista in seguito alla introduzione di innovazioni e miglioramenti di metodi e fonti; i dati incorporano inoltre i risultati della revisione generale dei conti nazionali di settembre 2024, concordata in sede europea a dieci anni dal passaggio al SEC 2010. Ad oggi le serie sono state ricostruite fino al 2008. Le serie precedentemente diffuse sono disponibili nelle sezioni "Conti nazionali - versione 2014" e "Conti nazionali - versione 2019" di questo stesso sito.
Le imposte ambientali, in quanto appartenenti all’insieme più generale delle imposte, costituiscono prelievi obbligatori non commisurati ai benefici che il singolo riceve dall’azione delle amministrazioni pubbliche. Un’imposta è ambientale se la sua base impositiva è ‘costituita da una grandezza fisica (eventualmente sostituita da una proxy) che ha un impatto negativo provato e specifico sull’ambiente’. Tale approccio, mutuato dalle linee guida internazionali per la compilazione di statistiche sulle imposte ambientali, assegna un ruolo fondamentale alla base impositiva per stabilire l’inclusione o meno di una imposta nell’insieme delle imposte ambientali, mentre non risulta determinante l’obiettivo dell’imposta per come risulta espresso dal legislatore. Le imposte ambientali pertanto comprendono sia le imposte introdotte con esplicite finalità di tipo ambientale sia le imposte in cui una tale finalità non si ravvisa nella formulazione normativa. Le elaborazioni effettuate nel contesto della contabilità nazionale per la costruzione dei ‘Conti ed aggregati economici delle Amministrazioni pubbliche’, costituiscono la principale fonte dei dati sul gettito delle imposte ambientali. Il gettito della singola imposta ambientale in alcuni casi è individuabile singolarmente nei conti delle AAPP diffusi, in altri è parte di aggregati più ampi.
Le linee guida internazionali prevedono la classificazione delle imposte ambientali in quattro tipologie: energia, trasporti, inquinamento, risorse.
Le imposte sull’energia includono tutte le imposte sui prodotti energetici utilizzati sia per finalità di trasporto (si tratta soprattutto di benzina e gasolio) sia per usi stazionari (si tratta soprattutto di oli combustibili, gas naturale, carbone ed elettricità). Sono comprese inoltre le imposte sulla anidride carbonica (CO2) in quanto spesso introdotte in sostituzione di imposte sull’energia.
Tra le imposte sui trasporti rientrano principalmente le imposte legate alla proprietà e all’utilizzo di veicoli. Sono comprese inoltre le imposte relative ad altri mezzi di trasporto (ad esempio aerei) e a servizi di trasporto purché coerenti con la definizione generale di imposte ambientali.
Le imposte sull'inquinamento includono le imposte sulle emissioni atmosferiche o sui reflui, sulla gestione dei rifiuti e sul rumore; fa eccezione la imposta sulla CO2 che rientra, come precedentemente specificato, nel gruppo delle imposte sull’energia.
La categoria risorse include gli strumenti che gravano sul prelievo di risorse naturali ad eccezione della estrazione di petrolio e di gas. Per questa categoria, non si riscontrano in Italia imposte ambientali.
Dati per unità che corrisponde l'imposta:Il gettito delle imposte ambientali può essere corrisposto dalle attività residenti che producono beni e servizi, dalle famiglie residenti oppure da non residenti. La categoria 'non allocato' si riferisce ai casi in cui per una parte del gettito non è stato possibile identificare l'unità che lo corrisponde.
Gettito corrisposto dalle attività economiche: Per le attività residenti che producono beni e servizi i dati del gettito sono disaggregati in base alla classificazione gerarchica delle attività economiche, NACE Rev.2
Gettito delle imposte ambientali per settore ambientale CEPA: Le imposte ambientali vengono classificate in base alla CEPA (Classification of Environmental Protection Activities and expenditures): 1. protezione dell’aria e del clima; 2. gestione delle acque reflue; 3. gestione dei rifiuti; 4. protezione del suolo e delle acque del sottosuolo; 5. abbattimento del rumore e delle vibrazioni; 6. protezione della biodiversità e del paesaggio; 7. protezione dalle radiazioni; 8. ricerca e sviluppo per la protezione dell’ambiente; 9. altre attività di protezione dell’ambiente.
Gettito delle imposte ambientali per destinazione: In base alla destinazione del gettito vengono distinte due tipologie di imposte:
• imposte specifiche, ossia “imposte di scopo” il cui gettito è destinato a finanziare spese per la protezione ambientale;
• altre imposte ambientali, ossia imposte il cui gettito NON è utilizzato per finanziare le spese per la protezione ambientale.
A seguito degli arrotondamenti, talvolta la somma dei dati visualizzati non è esattamente uguale al totale.