Conti dei flussi di materia
I conti dei flussi di materia sono compilati su scala nazionale e regionale in base alla guida metodologica dell’Eurostat "Economy-wide material flow accounts handbook, 2018 edition".
Alla base dei conti e degli indicatori dei flussi di materia vi è un database completo e articolato, che comprende e armonizza tra loro numerose fonti di dati relativi ai prelievi di risorse naturali dal territorio nazionale, nonché agli scambi con l'estero e tra le regioni.
I dati, coerenti con quelli dei conti nazionali, consentono analisi relative alla sostenibilità dei modelli di produzione e consumo, al disaccoppiamento tra attività economica e pressioni ambientali, alla produttività delle risorse e – insieme con gli altri conti dei flussi fisici – al metabolismo socioeconomico in generale. L’indicatore relativo al consumo di materiale interno è utilizzato in vari contesti internazionali e nazionali – in particolare come indicatore per il monitoraggio delle politiche per lo sviluppo sostenibile dell'agenda 2030 (SDG), come indicatori di Benessere equo e sostenibile (BES) e per l'economia circolare.Conti dei flussi di materia nazionali
I conti satellite nazionali dei flussi di materia forniscono, secondo quanto previsto dal Regolamento europeo sulla contabilità ambientale (691/2011), misurazioni relative agli scambi fisici (in unità di massa) del sistema socioeconomico italiano con il sistema naturale e con il resto del mondo.
In questi conti sono inclusi tutti i materiali diversi dall'acqua e dall'aria. I prodotti primari frutto dell'estrazione interna e tutti i prodotti - grezzi, semilavorati e finiti - importati ed esportati sono classificati per tipo di materiale.
Gli indicatori "Input materiale diretto", "Consumo materiale interno" e "Bilancia commerciale fisica" descrivono, in termini altamente aggregati, l'utilizzo diretto e la provenienza di risorse naturali e di prodotti. Il Consumo di materiale interno è una misura della quantità di materia, diversa dall'acqua e dall'aria, che viene rilasciata nell'ambiente (incorporata in emissioni o reflui) o accumulata in nuovi stock antropici (sia di beni capitali e altri beni durevoli che di rifiuti), calcolata indirettamente come somma di estrazione interna (UMDEXT) e importazioni nette (PTB uguale IMP-EXP). Il DMI esprime invece il throughput, ovvero la quantità totale dei materiali utilizzati in un anno, uguale all'Estrazione interna più le Importazioni (IMP).
L'applicazione del principio di residenza comporta l'inclusione, per quanto riguarda gli scambi con l'estero, accanto alle altre importazioni ed esportazioni, rispettivamente dei prodotti acquistati all'estero dai residenti e dei prodotti acquistati in Italia dai non residenti. Nella pratica questa integrazione riguarda solo i più rilevanti di tali acquisti, cioè quelli di combustibili per i trasporti.
Va evidenziato che, mentre i prelievi dal territorio nazionale consistono - per definizione - soltanto in materie prime, gli scambi con il resto del mondo riguardano l’intera gamma dei beni materiali prodotti, dalle materie prime ai prodotti finiti più compositi. Vi è dunque una importante asimmetria tra i due tipi di flusso, che va tenuta presente ai fini dell’interpretazione, specie in chiave ambientale, degli indicatori aggregati, dei quali va di volta in volta valutata l’adeguatezza al contesto e agli obiettivi dell'analisi. In particolare, occorre tenere presente che "a monte" dei prodotti scambiati internazionalmente vi sono spesso grandi quantità di risorse estratte dalla natura e trasformate in residui. I conti dei flussi di materia sono utilizzati a livello europeo e nazionale per il calcolo di dati e indicatori in termini di "materia prima equivalente" o di “prelievi non effettuati nel paese grazie alle importazioni”.
Conti dei flussi di materia regionali
Per il dettaglio territoriale sono state armonizzate molteplici fonti statistiche e amministrative aggiuntive rispetto a quelle già in uso per i conti nazionali, che a loro volta beneficiano della maggior precisione di alcune quantificazioni fatte a livello regionale. Si diffondono i seguenti indicatori regionali:Estrazione interna sul territorio regionale di materia prima utilizzata (DE): quantità di materia prima estratta, per macrocategoria merceologica.
Bilancia commerciale fisica regionale (PTB): quantità di merci importate dall’estero e dalle altre regioni italiane al netto delle quantità esportate verso l'estero e le altre regioni.
Consumo di materiale interno(DMC): quantità ottenuta come somma dell’estrazione interna (DE) e dell’import netto delle merci (PTB), in cui si considerano gli scambi con l’estero e con le altre regioni.
L'analisi dei flussi di materia su scala regionale permette di descrivere la diversa distribuzione sul territorio italiano delle pressioni ambientali relative al prelievo e al consumo di risorse, ed il grado di dipendenza del fabbisogno materiale regionale da contesti territoriali esterni.
È inoltre possibile analizzare le diverse dinamiche regionali del consumo di materia congiuntamente con gli indicatori socio-economici, considerando che l'esternalizzazione dei processi di produzione e l'acquisizione dall'esterno di merci già lavorate comporta, a parità di altri fattori, un minore consumo di materia prima rispetto ai contesti territoriali che si fanno carico dell'estrazione e della trasformazione.
Tutti i dati sono espressi in unità di peso (migliaia di tonnellate).
Conti dei flussi di materia
Accanto e in coerenza con i consueti dati a livello nazionale, vengono diffusi per la prima volta con la presente edizione dati a livello regionale con dettagli per tipo di flusso.
Non vi sono discontinuità nelle serie storiche.
Le serie diffuse precedentemente al 2020 sono disponibili nella sezione "Conti ambientali versioni 2014 e 2011" sotto la voce "Conti dei flussi di materia versione 2014". La serie dei Conti dei flussi di materia è stata fortemente rivista con l'edizione 2020, in seguito alla introduzione di innovazioni e miglioramenti di metodi e fonti; da allora i dati incorporano i risultati della revisione generale dei conti nazionali di settembre 2019. Si rimanda ai metadati dell'edizione 2020 per informazioni sulle principali innovazioni introdotte in quella occasione.
Le principali fonti utilizzate sono: Stima delle superfici e produzioni delle coltivazioni agrarie; Indagine sulla struttura e produzione delle aziende agricole; Struttura e produzioni delle principali coltivazioni legnose agrarie; superfici Farm Register; parametri specifici a livello provinciale desunti da studi ENEA e ISPRA e dalle citate indagini Istat per la produzione di residui delle coltivazioni e la stima della parte loro utilizzata; dati sul pescato del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali; dati provinciali dall’anagrafe apistica del Ministero della Salute; dati amministrativi regionali. Rilevazione “Pressioni antropiche e rischi naturali - Le attività estrattive da cave e miniere”; stime Istat sull’occupazione irregolare; dati amministrativi dell’agenzia delle entrate relativi agli studi di settore; dati amministrativi MISE Direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche; Bilanci energetici regionali ENEA; microdati del commercio con l’estero; microdati del traporto merci.
Tutti i dati sono espressi in unità di peso (migliaia di tonnellate).
Conti dei flussi di materia
I conti dei flussi di materia sono compilati su scala nazionale e regionale in base alla guida metodologica dell’Eurostat "Economy-wide material flow accounts handbook, 2018 edition".
Alla base dei conti e degli indicatori dei flussi di materia vi è un database completo e articolato, che comprende e armonizza tra loro numerose fonti di dati relativi ai prelievi di risorse naturali dal territorio nazionale, nonché agli scambi con l'estero e tra le regioni.
I dati, coerenti con quelli dei conti nazionali, consentono analisi relative alla sostenibilità dei modelli di produzione e consumo, al disaccoppiamento tra attività economica e pressioni ambientali, alla produttività delle risorse e – insieme con gli altri conti dei flussi fisici – al metabolismo socioeconomico in generale. L’indicatore relativo al consumo di materiale interno è utilizzato in vari contesti internazionali e nazionali – in particolare come indicatore per il monitoraggio delle politiche per lo sviluppo sostenibile dell'agenda 2030 (SDG), come indicatori di Benessere equo e sostenibile (BES) e per l'economia circolare.Conti dei flussi di materia nazionali
I conti satellite nazionali dei flussi di materia forniscono, secondo quanto previsto dal Regolamento europeo sulla contabilità ambientale (691/2011), misurazioni relative agli scambi fisici (in unità di massa) del sistema socioeconomico italiano con il sistema naturale e con il resto del mondo.
In questi conti sono inclusi tutti i materiali diversi dall'acqua e dall'aria. I prodotti primari frutto dell'estrazione interna e tutti i prodotti - grezzi, semilavorati e finiti - importati ed esportati sono classificati per tipo di materiale.
Gli indicatori "Input materiale diretto", "Consumo materiale interno" e "Bilancia commerciale fisica" descrivono, in termini altamente aggregati, l'utilizzo diretto e la provenienza di risorse naturali e di prodotti. Il Consumo di materiale interno è una misura della quantità di materia, diversa dall'acqua e dall'aria, che viene rilasciata nell'ambiente (incorporata in emissioni o reflui) o accumulata in nuovi stock antropici (sia di beni capitali e altri beni durevoli che di rifiuti), calcolata indirettamente come somma di estrazione interna (UMDEXT) e importazioni nette (PTB uguale IMP-EXP). Il DMI esprime invece il throughput, ovvero la quantità totale dei materiali utilizzati in un anno, uguale all'Estrazione interna più le Importazioni (IMP).
L'applicazione del principio di residenza comporta l'inclusione, per quanto riguarda gli scambi con l'estero, accanto alle altre importazioni ed esportazioni, rispettivamente dei prodotti acquistati all'estero dai residenti e dei prodotti acquistati in Italia dai non residenti. Nella pratica questa integrazione riguarda solo i più rilevanti di tali acquisti, cioè quelli di combustibili per i trasporti.
Va evidenziato che, mentre i prelievi dal territorio nazionale consistono - per definizione - soltanto in materie prime, gli scambi con il resto del mondo riguardano l’intera gamma dei beni materiali prodotti, dalle materie prime ai prodotti finiti più compositi. Vi è dunque una importante asimmetria tra i due tipi di flusso, che va tenuta presente ai fini dell’interpretazione, specie in chiave ambientale, degli indicatori aggregati, dei quali va di volta in volta valutata l’adeguatezza al contesto e agli obiettivi dell'analisi. In particolare, occorre tenere presente che "a monte" dei prodotti scambiati internazionalmente vi sono spesso grandi quantità di risorse estratte dalla natura e trasformate in residui. I conti dei flussi di materia sono utilizzati a livello europeo e nazionale per il calcolo di dati e indicatori in termini di "materia prima equivalente" o di “prelievi non effettuati nel paese grazie alle importazioni”.
Conti dei flussi di materia regionali
Per il dettaglio territoriale sono state armonizzate molteplici fonti statistiche e amministrative aggiuntive rispetto a quelle già in uso per i conti nazionali, che a loro volta beneficiano della maggior precisione di alcune quantificazioni fatte a livello regionale. Si diffondono i seguenti indicatori regionali:Estrazione interna sul territorio regionale di materia prima utilizzata (DE): quantità di materia prima estratta, per macrocategoria merceologica.
Bilancia commerciale fisica regionale (PTB): quantità di merci importate dall’estero e dalle altre regioni italiane al netto delle quantità esportate verso l'estero e le altre regioni.
Consumo di materiale interno(DMC): quantità ottenuta come somma dell’estrazione interna (DE) e dell’import netto delle merci (PTB), in cui si considerano gli scambi con l’estero e con le altre regioni.
L'analisi dei flussi di materia su scala regionale permette di descrivere la diversa distribuzione sul territorio italiano delle pressioni ambientali relative al prelievo e al consumo di risorse, ed il grado di dipendenza del fabbisogno materiale regionale da contesti territoriali esterni.
È inoltre possibile analizzare le diverse dinamiche regionali del consumo di materia congiuntamente con gli indicatori socio-economici, considerando che l'esternalizzazione dei processi di produzione e l'acquisizione dall'esterno di merci già lavorate comporta, a parità di altri fattori, un minore consumo di materia prima rispetto ai contesti territoriali che si fanno carico dell'estrazione e della trasformazione.
Tutti i dati sono espressi in unità di peso (migliaia di tonnellate).
Conti dei flussi di materia
Accanto e in coerenza con i consueti dati a livello nazionale, vengono diffusi per la prima volta con la presente edizione dati a livello regionale con dettagli per tipo di flusso.
Non vi sono discontinuità nelle serie storiche.
Le serie diffuse precedentemente al 2020 sono disponibili nella sezione "Conti ambientali versioni 2014 e 2011" sotto la voce "Conti dei flussi di materia versione 2014". La serie dei Conti dei flussi di materia è stata fortemente rivista con l'edizione 2020, in seguito alla introduzione di innovazioni e miglioramenti di metodi e fonti; da allora i dati incorporano i risultati della revisione generale dei conti nazionali di settembre 2019. Si rimanda ai metadati dell'edizione 2020 per informazioni sulle principali innovazioni introdotte in quella occasione.
Le principali fonti utilizzate sono: Stima delle superfici e produzioni delle coltivazioni agrarie; Indagine sulla struttura e produzione delle aziende agricole; Struttura e produzioni delle principali coltivazioni legnose agrarie; superfici Farm Register; parametri specifici a livello provinciale desunti da studi ENEA e ISPRA e dalle citate indagini Istat per la produzione di residui delle coltivazioni e la stima della parte loro utilizzata; dati sul pescato del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali; dati provinciali dall’anagrafe apistica del Ministero della Salute; dati amministrativi regionali. Rilevazione “Pressioni antropiche e rischi naturali - Le attività estrattive da cave e miniere”; stime Istat sull’occupazione irregolare; dati amministrativi dell’agenzia delle entrate relativi agli studi di settore; dati amministrativi MISE Direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche; Bilanci energetici regionali ENEA; microdati del commercio con l’estero; microdati del traporto merci.
Tutti i dati sono espressi in unità di peso (migliaia di tonnellate).